Tre Preti per una Besciamella - Compagnia dei Teatranti Bisceglie

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Tre Preti per una Besciamella

TRAMA
La sagrestia di una chiesa di un paese di una qualsiasi provincia italiana. È in questo ambiente che si svolge l'intera vicenda: tutto ruota intorno a sei incredibili confessioni che risulteranno essere terribilmente vere nel loro paradosso. Una famiglia, che di normale ha ben poco, causa un esaurimento nervoso senza precedenti a Don Remigio e Don Cosimino, due preti che hanno la sventura di confessare in sequenza: la madre, i due figli gemelli, la suocera e il coro delle Sempiterne. Non meno colpiti dalla “aliena” famiglia sono Gabriele, il sagrestano mezzo scemo, e soprattutto Assunta, la perpetua, zitella acida e scaltra, protagonista sia di una paradossale confessione col padre della famiglia che di un piano ingegnoso architettato con l'aiuto di Don Emilio (il terzo prete) per mettere fine a quella che è diventata una vera e propria persecuzione ma di cui ne farà le spese un'innocente donna che si trova coinvolta in una confessione ai limiti della realtà.  Tre preti per una besciamella è una girandola di situazioni di estrema comicità che prendono il via da questa fantomatica besciamella, “messa nel piatto” sin dalla prima confessione e che si ritrova puntualmente nei sei quadri che compongono l’opera. Una “ricetta” di spettacolo per tutte le età e per tutti i gusti: raffinata, saporita, invitante e soprattutto… divertente.

NOTE DI REGIA
Per capire il perché in moltissime commedie comiche si ride se c’è la presenza di un ministro della chiesa, bisognerebbe andare molto indietro negli anni e per l’esattezza nel ‘400 quando i comici di strada prendevano in giro i potenti prelati del tempo e la chiesa in generale con rappresentazioni pregne di improperi e bestemmie a dir poco pesanti, che però facevano tanto divertire il volgo. Col passare dei secoli, tale comicità si è evoluta e soprattutto “purificata”, passando dalla scurrilità più estrema alla satira più sottile. Sfogliando le pagine di quest’opera, mi son visto catapultato nel periodo a cavallo tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70 quando da ragazzino bazzicavo nelle sale parrocchiali frequentate da preti, fedeli e gente comune che, sotto certi aspetti, somigliavano ai protagonisti della storia. In base a questi ricordi, ecco che il taglio registico si confà ai modi di fare dell’epoca, e dove i dettagli scenici (talare lunga, turibolo, sedia “papale” ecc.) non sono assolutamente casuali.

MUSICHE
Zipoli Domenico - Toccata all’elevazione in do maggiore
Johann Sebastian Bach - Preludio e fuga in do maggiore
Johann Sebastian Bach - Preludio e fuga in mi minore
Wolfgang Amadeus Mozart - Sonata in do maggiore
Wolfgang Amadeus Mozart - Ave Verum Corpus
Georg Friedrich Händel - Hallelujah


 
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