La farsa di Mastro Agostino - Compagnia dei Teatranti Bisceglie

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La farsa di Mastro Agostino

BREVE TRAMA
Mastro Agostino, avvocato in declino e ormai povero in canna, pur di non sentire più i lamenti di sua suocera Donna Eleonora e di sua figlia Matilde fidanzata al macellaio Uguccione, entrambe stanche di una condizione di vita non più rigogliosa come quella di un tempo, decide di gabbare il mercante Mastro Venanzio facendosi consegnare delle stoffe a credito. Il mercante, recatosi a casa dell’avvocato per riscuotere la pecunia, trova lo stesso ammalato e delirante. Le donne, non senza fatica, lo convinco che c’è stato un errore di persona, e va a sfogare la sua rabbia su Incoronata, serva di casa e guardiana delle sue pecore, citandola in giudizio perché rea di averne ammazzata qualcuna a suo personale beneficio. Al processo, davanti al giudice Schiavoni, Mastro Venanzio ritrova Mastro Agostino che nel frattempo, convinto da Incoronata, ha preso le difese di quest’ultima, consigliandole di rispondere con un «bee» ad ogni domanda che le verrà rivolta. Al processo regna la confusione: tra belati, richieste di risarcimento per le stoffe e le pecore ammazzate, il giudice, stizzito ed indaffarato, manda tutti a casa. L’avvocato, soddisfatto, reclama ad Incoronata la parcella pattuita, ma…..!

NOTE DI REGIA
La farsa di Mastro Agostino è un libero adattamento de “La Farce de Maître Pathelin” scritta nella seconda metà del XV secolo da anonimo francese, a giudizio unanime il migliore esempio di farsa medievale tramandataci dalla letteratura francese. Una farsa è sempre la storia di un inganno, e intorno alla dialettica ingannatore/ingannato si struttura interamente: La farsa di Mastro Agostino risponde a questo requisito di base, anche se con particolare ricchezza e, forse, anticipando qualche tratto della Comédie des caractéres tardorinascimentale. Non poteva mancare in questo adattamento il tentativo di recupero del cosiddetto effetto comico-linguistico e cioè il ricorso ai divers langages, sostituendo così i dialetti di alcune regioni francesi, presenti nella stesura originale, con le inflazioni dialettali di alcune regioni italiane. Naturalmente questo spettacolo è solo un gioco, ma un gioco importante, perché permetterà agli spettatori di gustare uno spaccato di teatro dell’epoca.
 
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