SINOSSI
Due non più giovani amanti che non riescono proprio a sposarsi, un curato affascinato dalla danza e dal piccolo schermo, una serva non proprio affidabile, dei Bravi cattivi ma bravi, un nobile spagnolo con una fidanzata davvero particolare, un frate un po' alternativo, un avvocato che fa del no sense la sua dote migliore, un gruppo di suore con una madre superiora sui generis, un losco individuo dal cuore caritatevole e… un finale a sopresa! Se a tutto questo si aggiungono alcune famose canzoni i cui testi sono stati modificati a favore di un progetto teatrale godibile da un pubblico di ogni età ed estrazione sociale nonché culturale, ecco che "I ri..Promessi Sposi" può definirsi una parodia comico-musicale di immediata fruibilità, che si ispira a quelle proposte in tv negli anni '60 dall'indimenticabile Quartetto Cetra, negli anni '80 dal famoso trio Lopez Marchesini Solenghi ed alle paradossali trovate cinematografiche di Mel Brooks.
Spesso considerata come genere derivato o sottogenere, la parodia presuppone invece una profonda conoscenza dell'opera da stravolgere, tanto da essere più gradevole ed efficace della satira.
NOTE DI REGIA
Tante volte mi son chiesto il perché ci fossero così tante parodie e trasposizioni in chiave comica del capolavoro manzoniano! Sinceramente non riuscivo a darmi una risposta che giustificasse tale "persecuzione" letteraria, fin quando non ho cominciato a trasformare le note caratteriali e le caratteristiche di alcuni personaggi cardine della storia, accorgendomi che le battute, le situazioni paradossali nonché le parole per i testi delle canzoni venivano quasi di getto. Secondo eminenti studiosi della scrittura, tra i quali Umberto Eco, le parodie letterarie non sono soltanto divertimento intellettuale, ma esercizio di esplorazione e forma di conoscenza; con molta modestia, aggiungerei che quelle teatrali sono anche un veicolo di denuncia semplice ma efficace di alcuni stereotipi moderni, di verità sapientemente fatte venir fuori a scapito di chi ha interesse a celarle, del perfido degrado di alcuni valori fondamentali del vivere civile. Con "I ri..Promessi Sposi" spero di essere riuscito in tutto questo, perciò prendendo a prestito un passo della famosa ode del Manzoni "Il cinque maggio" oso dire… Ai posteri, l'ardua sentenza!